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Berio, il suo 'passaggio'...
di Massimo Di Gesu


Al nome di Luciano Berio corrisponde la figura di un musicista d'ingegno versatile, il cui alto magistero è ragione di una fama prosperante in tutto il mondo da circa cinquant'anni.

Luciano Berio
 
Nato ad Oneglia nel 1925 e formatosi al Conservatorio di Milano, direttore d'orchestra, pianista, alacre promotore culturale (si ricorda il ciclo televisivo per la Rai "C'è musica e musica" del 1972), fondatore di istituzioni musicali di prestigio internazionale ('Studio di Fonologia' di Milano nel 1955, 'Tempo Reale' a Firenze), ma soprattutto compositore dal supremo artigianato, dalla dionisiaca brama di esplorare, di relazionare elemento ad elemento nel tentativo di distillare in un linguaggio la "religione del valore dell'uomo": oltre agli svariati premi conferitigli (fra gli altri l' "Imperium Universale" dalla Japan Art Association, il Premio Siemens, il Leone d'Oro alla Biennale Musica di Venezia) e alle prestigiose investiture accademiche (numerose lauree 'honoris causa' in Europa e USA, la direzione dell'IRCAM parigino, la presidenza/sovrintendenza dell'Accademia di Santa Cecilia) il nome di Berio equivale a questo profondo impegno; ad un coraggio che lo portò a riaffermare già in gioventù l'estetica come fulcro dell'agire compositivo (in seno ad un'avanguardia musicale di cui era già allora sommo esponente, e che talora pareva sacrificare il fisico rapporto con la materia sonora all'altare di una dogmatica -quanto penitenziale- precettistica astratta), e a fare della 'ricerca' non tanto la 'turris eburnea' in cui far rifugiare l'altero intellettuale, ma piuttosto il simeonico capitello da cui vedere ed indicare una soluzione ai quesiti che accomunano, che 'mettono in relazione'... una soluzione da Berio identificata con la liberatoria "gioia del suonare". Una gioia cui è informato qualsiasi suo lavoro: dai Folksongs al Concerto per 2 pianoforti, dal Re in ascolto a Rendering, dalla Sinfonia al Passaggio...

... ed è proprio nel 'passare', nel fluire del tempo che questa gioia trova il suo alveo; il tempo viene quindi fatto assurgere a grammatica dell'essere nel suo impregnarsi della musicale dinamica di relazioni che lo plasmano...

E' per questo che le parole dedicate al grande compositore dal suo geniale sodale artistico E. Sanguineti ("una forza immensa, una grande comunicativa, una straordinaria vitalità") sono valide ancor oggi: Luciano Berio si è spento circa 24 ore fa a Roma... Berio, nel tempo scolpito dalla forza e senso della sua opera, tuttora è.

Massimo Di Gesu



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  28 maggio 2003